Il mondo contemporaneo gira intorno alla realizzazione, manutenzione e ricerca di informazioni dalle quali estrapolare i dati. Il modo migliore per proteggere ed evitare la perdita dei dati è eseguire a intervalli regolari dei backup, realizzandoli su disco, su NASo tramite servizi cloud (per evitare i problemi dovuti a cause naturali o furti).
Sicuramente a tutti è capitata una delle seguenti problematiche (usualmente durante un periodo di vita stressante) che non hanno consentito l'accesso ai dati (in alcuni casi in modo irreversibile):
- Il sistema operativo va in crash (non funziona), molto probabilmente l´hard disk non è rotto e probabilmente il recupero dei dati tramite un Live-CD sarà completo (link_Linux_Mind), copiando i dati in un disco rigido nuovo.
- Sono stati cancellati inavvertitamente dei documenti. Nei sistemi Microsoft si tiene traccia della posizione dei file (e delle cartelle) sull'hard disk per mezzo di puntatori, che consentono al sistema di sapere inizio e fine dei dati. Per questo quando viene eliminato un file, il sistema operativo eliminando il puntatore segnala i settori che contenevano i dati come disponibili (spazio libero), e fino a che quest'area non è sovrascritta Il file eliminato è recuperabile. Nei dispositivi SSD i dati sono cancellati in modo immediato
- Sovrascrittura accidentale di documenti. In questo caso il recupero è quasi impossibile, proprio per quanto spiegato precedentemente
- Problemi di accesso alla pennetta. Di seguito elencheremo varie situazioni che causano problemi all'utilizzo delle pen drive. Il "bagno" (acqua e successivo ossido sono letali per i circuiti) insieme ai nostri indumenti, l´esposizione al sole, le "morsicchiare" ripetute da nostro figlio, il deterioramento che le pennette di bassa qualità subiscono per la bassa qualità dei componenti con la quale sono realizzate, una scarica elettrostatica dovuta all'errata estrazione
- Sbalzo di corrente o fulmine. In questo caso il dispositivo di memorizzazione viene danneggiato. Le porte USB ne sono immuni ma non la periferica collegata che si può rompere
- Caduta accidentale dell´hard disk esterno o dei dispositivi che lo contengono. Ne conseguente l´impossibilità di lettura dei dati. In questi casi le testine dell´hard disk potrebbero aver danneggiato i piatti e ad ogni tentativo di lettura ascolteremo un "TIC TIC TIC...., che deteriora sempre di più il supporto. Se una pen drive era collegata al dispositivo caduto si può verificata la rottura del connettore e/o del circuito, inoltre se l´urto è forte può provocare danni elettronici
- Il dispositivo di massa interno al computer è danneggiato fisicamente per usura. Le parti meccaniche degli hard disk (o uno smartphone, ecc...) si usurano e degradano con il passare del tempo
- Il disco dopo pochi giorni dalla data di acquisto risulta non leggibile poiché difettoso di fabbrica
- Eventi dovuti a cause naturali quali incendi, ecc... compromettono il funzionamento dei dispositivi
- Malware, anche i software maligni possono essere dannosi per il nostro supporto di memorizzazione. (Criptaggio dei dati, formattazione del disco, eliminazione file, ecc...).
Per tutte le casistiche elencate precedentemente se si effettua il Restore del backup in modo ottimale, si risolve tutto acquistando un nuovo dispositivo dove riversare i dati. Ma molte volte i dati ripristinati risultano quasi sempre mal sincronizzati e di conseguenza manca sempre qualche informazione essenziale.
Se non si possiede di una copia di backup, bisogna "prelevarli" dal dispositivo rovinato. Ricordiamo che il valore dei dati in questo caso è "non quantizzatile". Proprio per questo sconsigliamo di dare in gestione la problematica a "cugini o amici esperti". La giusta scelta è rivolgersi a un centro specializzato nel Recupero dei Dati.